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Storia Calzaturificio

Storia
Calzaturificio

Tutto inizia nel lontano 1954, da un’instancabile curiosità e voglia di intraprendenza del giovanissimo Presidente Marciano, il quale a soli diciassette anni si avvicina all’universo delle scarpe con tanta umiltà, spiccato senso della manualità e grande responsabilità.

Andando a ritroso nei ricordi, oggi custoditi come gioielli, si evince quanto l’amore per il proprio lavoro sia strettamente connesso al paesino friulano d’origine, Circhina (GO) e, successivamente, al borgo campano di Santa Maria a Vico, poco distante da Caserta e cuore dell’operosità firmata ARBITER: durante gli anni dell’adolescenza e del ginnasio, il sig. Marciano era infatti solito osservare con interesse il banchetto di un calzolaio sulla via del ritorno, un incontro decisivo al punto da orientare i primi passi verso quella che diverrà in breve una carriera lunga e ricca di soddisfazioni.

Cimentatosi nella realizzazione a mano di alcuni modelli da uomo nel piccolo laboratorio-bottega, si reca dunque a Napoli per mostrarli personalmente ai vari colleghi del padre, occupato presso la Guardia di Finanza; la bravura e la competenza acquisite si affinano di anno in anno, la straordinaria determinazione si unisce poi ai primi successi ottenuti, segnando per sempre il destino del giovane Alfonso.

La scintilla scoccata nell’entroterra casertano si affaccia via via alle province di Napoli, accrescendone fama e consensi per passaparola tra le zone di San Giovanni a Teduccio, Torre del Greco e altri luoghi del vesuviano: l’intera Campania girata su un filobus in lungo e in largo, tra molteplici commercianti di settore e clienti ormai sempre più appassionati di quelle calzature note riconoscibili per ottima fattura e cura dei dettagli.

Nel 1957 avviene la registrazione ufficiale alla Camera del Commercio, dieci anni dopo il Fondatore si accosta anche ad altri territori, quali Lazio e Puglia, sino a raggiungere le restanti regioni d’Italia anche grazie alla preziosa collaborazione di diversi Rappresentanti, nonché mediante alcune fiere espositive a Milano.

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Arbiter-team

Negli anni ’70, fu proprio la città meneghina ad offrire le primissime opportunità sul fronte straniero: dalla conoscenza casuale con un arabo abbiente e influente, passando per facoltosi acquirenti provenienti da tutto il mondo, ossia da Paesi come Russia, Cina, Giappone, Iran, Iraq, Francia, Svizzera, Australia e America.

Il piano di sviluppo sembra essere inarrestabile, la crescita dell’azienda procede continua e lungimirante, non a caso dal 1977 al 1984 sono anni di vibrante fermento legati anche a un potente importatore dalla Cina.
Eccellenti standard qualitativi, esemplare scrupolosità della manodopera qualificata, perfezione del prodotto finito: questi i punti cardine della strategia adottata sin dal principio dal Presidente Marciano, la cui attuazione prevedeva sia il progetto del brand di proprietà ARBITER, sia creazioni di lusso in conto terzi.

Tanti i riconoscimenti ottenuti e le sfide vinte in un mercato all’epoca complesso e ancora in divenire, un percorso affascinante in cui si annoverano i marchi di calzature più altisonanti, senza mai dimenticare alcune tra le catene retail più importanti al mondo.

Alla base di tutto, una sola e un’unica idea vincente: produrre calzature menswear alta gamma nel pieno rispetto dell’antico metodo della produzione artigianale, all’insegna del cultura e della migliore tradizione del made in Italy.
Oggi quel sogno intrapreso dal sig. Alfonso prosegue e si tramanda in famiglia con immensa dedizione, svelando coraggio, tenacia e ambizione inesauribili che accomunano due generazioni di maestri alla guida dell’azienda, tutti animati dal medesimo entusiasmo e voglia di andare lontano.
Insieme.